È la guerra dei russi o di Putin?

Una guerra non è mai di un popolo. Così non è questa volta, e mai così sarà. Questo non significa però che il popolo russo, dopo vent’anni di propaganda filo-putiniana, non apprezzi e appoggi questa operazione militare. Perché, bensì in molti in Russia siano contrari a Putin e alla sua guerra, e la ridicola messa in scena dello stadio Lužniki di Mosca, o l’arresto di migliaia di manifestanti pro-pace ne sono stati la più evidente prova, esiste ancora una larghissima parte di cittadini russi follemente fedeli al loro “Zar”. Ciò è dettato dal fatto che il popolo russo, fin dalla sua salita al potere nel 1999, è costantemente circondato e alimentato dalla propaganda pro-Putin, che arriva da ogni dove, dall’informazione all’intrattenimento. Grazie a questo possiamo dedurre il motivo per il quale l’indice di approvazione e gradimento del leader sia alle stelle e costantemente in salita. Quindi no, non è la guerra dei Russi, ma non è tanto meno una guerra ai quali i Russi, almeno in questo momento, sono contrari e vogliono opporsi. Ciò di cui possiamo invece essere certi è che saranno proprio loro a pagare parte delle enormi conseguenze di questo conflitto, e quando un popolo soffre, ne soffre anche chi governa. La storia ce lo insegna. Ma questo il popolo russo ancora non lo può vedere, in quanto accecato dalla promozione che il Cremlino fa di Putin e soprattutto di questa guerra.

Quando affermo che il popolo ne pagherà le conseguenze, mi riferisco a ciò che le sanzioni, citando l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, “Mai viste prima” arrivate da occidente, porteranno. Proprio perciò queste ultime sono un mezzo rischioso, in quanto vanno ad attaccare, oltre ai colpevoli della guerra: ovvero il Presidente russo e la sua fidata cerchia di oligarchi, anche cittadini innocenti, già in grave difficoltà economica e sociale. E ciò potrebbe solamente inasprire la visione che il popolo mostra verso l’occidente, in primis Stati Uniti ed Unione Europea, poiché Mosca potrebbe mostrare, anzi sicuramente mostrerà come responsabili della sofferenza del popolo russo i mandanti delle sanzioni: i paesi europei e occidentali. Crescerà, di conseguenza, sempre più negli animi dei Russi l’opinione e l’idea, già diffusa, di un occidente malvagio, “russofobo” e avverso, se non sprezzante, verso i cittadini russi e la loro libertà.

Tuttavia potreste ribattere a queste mie posizioni, evidenziando il fatto che in Russia, molti già si sono opposti contrariamente alla guerra, e sono stati puniti con la violenza delle forze dell’ordine mandate dal Cremlino a soffocare le proteste, con ogni mezzo a loro disposizione. Ebbene è giunta l’ora che vi riveli un segreto: il numero di manifestanti che si sono ribellati al regime negli ultimi ventidue anni, e specialmente negli ultimi mesi, non è poi così alto, come, al contrario, i nostri mass media cercano di propinarci. Ancora, la maggior parte dei cittadini appoggia e sostiene le politiche del proprio governo.

Ma perché tutto ciò?

Anzitutto Putin è considerato il salvatore della nazione, che dopo le politiche di Gorbačëv, visto dai Russi, al contrario, come colui che ha fatto fallire l’Unione Sovietica, ha risollevato e salvato la patria. Questo dimostra la grande fedeltà alla classe dirigente che il popolo russo ha, fattore derivante dal fatto che la Russia, se non per un brevissimo periodo, non ha mai goduto della libertà di pensiero. Proprio perciò oggi il nuovo Zar ha così ampi consensi: è un insieme di motivazioni storiche, politiche ed ideologiche. I Russi sono naturalmente portati all’obbedienza, dato il loro passato, e anche questo l’occidente, che si mostra continuamente come paladino di libertà, e che però da sempre sfrutta, citando lo stesso Mario Draghi, “Dittatori Necessari” che ci riforniscono di beni di prima necessità e ci assicurano una stabilità economica: come Putin per il gas russo o come Erdogan per il contenimento di migliaia se non milioni di rifugiati, deve cercare con ogni mezzo di cambiare tutto questo, e finché non lo farà, esisteranno tirannie e guerre.

Quindi no. La guerra in Ucraina non è la guerra dei Russi. Ma il popolo russo mai vi si opporrà, ed anzi gran parte di questo sarà pronto a dare il proprio sangue pur di vincerla.

A cura di Niccolò Generoso

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