Le note si susseguono in un fluire infinito, dando vita a un fiume in piena che sboccia come un delicato fiore dalle prodigiose dita di Mathieu, quelle dita che permettono a chiunque si soffermi sulle pagine di questo libro di poter percepire con il proprio io interiore la musica sprigionata dal nitido stile letterario che alterna, mettendo in contrapposizione due realtà completamente differenti fra loro, i punti di vista dei due protagonisti. Il pianoforte è l’elemento dominante della narrazione, il cui magico fascino congiunge stili di vita totalmente divergenti, quello deleterio del ragazzo proveniente dal degrado della periferia e quello lussuoso del direttore del rinomato Conservatorio della città di Parigi, che altro non conosce se non una vita costituita dall’abbondanza e dell’agiatezza. Ma ben presto un susseguirsi di vicende porta i due mondi a fondersi completamente fra loro, o almeno così accade per il ragazzo, che si trova imprigionato fra la vecchia vita che conduceva e le nuove opportunità che gli donano il miraggio di avere in mano una nuova vita, una vita migliore che possa giovare a tutta la sua famiglia, una vita incentrata sulla sua passione. Il pianoforte ha il potere di incantare chiunque si soffermi e si concentri nel carpirne anche una nota soltanto. E quel suono, quella melodia incantata strega gli animi più di quanto ci si potrebbe mai immaginare, e Gabriel Katz riesce a rendere perfettamente questa idea, trasportando il lettore in un luogo lontano, un luogo che pochi definirebbero esistente: la passione e l’amore per la musica. E ci trascina in un vortice dal quale non è ammesso uscire, permettendoci di immedesimarci a tal punto nella vicenda dall’indurci a credere di essere noi i possessori del talento innato che anima Mathieu, di aver dato tutti noi stessi attraverso estremi sforzi per poter giungere ai nostri obiettivi, per poter amare ancora più intensamente la vita e ciò che comporta vivere.
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MicheLiber | Nelle tue mani, di Gabriel Katz
