Edward Jenner è lo sviluppatore del primo vaccino efficace, il vaccino del vaiolo, anche noto come antivaioloso, la cui scoperta risale al 1798.
Il vaiolo è una malattia infettiva che colpisce l’uomo a livello della piccola circolazione della cute, causando eruzioni a macchie e vescicole, e risultando dannoso per il cavo orale e per la faringe. Alcuni scienziati stimano che il virus risalga al II millennio a.C.: la prima fonte fisica potrebbe essere un’irritazione pustolosa rinvenuta nella mummia del faraone Ramses V.
Il virus è estremamente contagioso e si trasmette per via aerea.
In Europa, verso la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, il vaiolo si diffuse con una rapidità allarmante, e la mortalità stimata era di un paziente su sei. Nel 1753 a Parigi morirono circa 20.000 persone, a Napoli nel 1798 ne morirono circa 60.000, e l’Inghilterra all’incirca contava 40.000 decessi annui.
Inizialmente, intorno al X secolo, per prevenire la diffusione del vaiolo si praticava la vaiolizzazione o variolizzazione, trattamento che prevedeva l’inalazione di croste vaiolose polverizzate. Nel XVIII secolo la tecnica divenne più strutturata: veniva estratto il pus da pustole mature e veniva iniettato con un’incisione su un braccio o su una gamba. Questa tecnica esponeva le persone a un possibile contagio, e nel 1722 si riconobbe l’inefficacia di questo metodo.
Edwuard Jenner, un medico inglese, in quegli anni consigliò ai contadini locali di sottoporsi alla vaiolizzazione. Notò che quelli che avevano sviluppato il vaiolo bovino, anche chiamato cow-pox, presentavano sintomi molto più lievi rispetto a quelli che avevano contratto il vaiolo che colpiva l’uomo, anche small-pox. Osservò anche che coloro che si erano ammalati del cow-pox erano immuni allo small-pox, e dunque non si ammalavano della variante umana. Da questi studi Jenner ebbe l’idea di sostituire l’iniezione del vaiolo small-pox con quella del cow-pox, molto meno dannoso. Nel 1976, per testare l’invenzione, Jenner provò a iniettare a un bambino di otto anni, James Phipps, la variante del vaiolo bovino. Dopo un paio di giorni di febbre James tornò in piena salute; dopo circa due mesi, quindi, Jenner inoculò al bambino, su entrambe le braccia, il vaiolo umano, senza che si verificassero sintomi: il ragazzo era immune al vaiolo. I risultati di questa scoperta furono talmente soddisfacenti che Jenner, insieme ad altri dottori, mandò una relazione alla Royal Society, che però fu rifiutata poiché troppo rivoluzionaria. Nel 1798, a seguito del rifiuto, Jenner scrisse “An Inquiry Into Causes and Effects of the Variolæ Vaccinæ” un’inchiesta contenente 23 casi in cui l’inoculazione del cow-pox aveva portato all’immunizzazione contro lo small-pox. Dopo la pubblicazione dell’inchiesta iniziò la somministrazione del vaccino di cow-pox, e in soli dieci anni i casi di vaiolo si ridussero da circa 18.500 a 182. La scoperta fu così importante che a partire dal 1840 in Inghilterra la vaccinazione divenne obbligatoria per tutti. Jenner ha dato inizio al lungo processo dell’eliminazione del virus del vaiolo che si è conclusa con successo nel 1980.
Il nome vaccino venne attribuito dal ricercatore francese Louis Pasteur, che deriva da vacca, in onore a Edward Jenner.
La somministrazione obbligatoria è stata sospese dagli anni Ottanta, ma le riserve del vaccino sono conservate in due sedi, una in Russia e una negli Stati Uniti, reperibili per l’uso immediato nel caso si presentino altre forme di vaiolo. Il vaccino è tutt’ora composto da un virus simile a quello del vaiolo bovino scoperto da Jenner, che contiene il virus vivo e che deve quindi essere usato con molta cautela.
A cura di Violante Baiocchi