Regola numero uno dell’economia di mercato: si possono realizzare grandi profitti laddove la domanda di un bene sia di gran lunga superiore all’offerta. Se poi parliamo di un bene che per definizione è essenziale alla vita umana, gli affari sono assicurati. L’acqua, anche chiamata oro blu, è sempre stata fonte di prosperità per il genere umano, fiumi e laghi sul nostro pianeta hanno favorito la nascita e lo sviluppo di civiltà. Oggi, però, l’abbondanza di acqua è messa a repentaglio da vari fattori. Il cambiamento climatico, l’inquinamento delle falde e la crescita demografica hanno reso le risorse idriche un bene prezioso il cui controllo assicura ricchezza e potere.
È lecito chiedersi se l’acqua sia un bene comune inalienabile, quindi non soggetto alla proprietà privata, o possa rientrare in una logica di mercato. La maggior parte di noi propenderebbe d’istinto verso la prima ipotesi; ma, soffermandoci maggiormente sulla questione, possiamo osservare che milioni di persone acquistano regolarmente bottiglie di acqua da bere, rendendo de facto l’acqua una merce di scambio. Detto ciò, non deve stupire che ormai il “water grabbing” (appropriazione di risorse idriche per scopi commerciali) sia da decenni praticato in tutto il pianeta a danno della collettività e dell’ecosistema.
Un esempio significativo è quello della Coca Cola in Chiapas, Messico. In una regione da sempre ricca di piogge, decenni fa la multinazionale ha ricevuto in concessione dal governo federale l’estrazione di milioni di metri cubi d’acqua dalle falde locali per la produzione dell’omonima bevanda, lasciando parte della popolazione in uno stato permanente di emergenza idrica. Spesso le coltivazioni intensive destinate all’esportazione sottraggono risorse idriche a un numero sempre crescente di cittadini.
È possibile giungere a una soluzione per il futuro solo a seguito di una riflessione collettiva sul modello economico, di cui tutti noi facciamo parte e che tratta ogni persona come consumatore e produttore e ogni bene materiale come merce di scambio. Esiste un limite a tale visione o il sistema economico iper-liberista è di per sé un sistema che non conosce limiti? L’acqua, come l’aria che respiriamo e l’ambiente in cui viviamo, può essere sottratta alla collettività per l’arricchimento di pochi?
A cura di Sofia Provenzano
Per approfondire:
Un pianeta senz’acqua – Claudio Accheri – Internazionale
In Town With Little Water, Coca-Cola Is Everywhere. So Is Diabetes. – The New York Times