Senza categoria

Voci da via della Colonna

Suonano alti i cori antifascisti la mattina del 20 febbraio davanti al nostro liceo. Sembra quasi che non siano più le ore, i minuti, i secondi a scandire il tempo. I nostri cuori battono ad un ritmo solo, quello scandito dallo slogan “Firenze è solo antifascista!”. E nonostante l’antifascismo sia un valore fondante dell’identità scolastica michelangiolina e non sia la prima volta che tali parole vengono declamate innanzi all’entrata, lunedì 20 febbraio queste hanno un sapore del tutto diverso. La memoria delle violenze di sabato 18 è ben vivida negli animi, la volontà di lottare contro queste è salda, gli studenti sono uniti come non mai.

“È giusto manifestare contro l’accaduto di sabato, è giusto ribellarsi: non dobbiamo normalizzare questo tipo di violenze. Quanto è successo è gravissimo e non è un accadimento isolato. La prassi politica di organizzazioni come Azione studentesca è la violenza e noi dobbiamo manifestare il nostro dissenso rispetto a ciò”, ci dice una ragazza del Collettivo SUM. Proprio la violenza gratuita del pestaggio di sabato è stato ciò che ha scosso di più i michelangiolini: “Non ho assistito all’accaduto ma sono rimasta sconvolta quando sono uscita da scuola. Inizialmente non avevo ben capito le dinamiche, ma quando ho rivisto i video sono stata profondamente toccata e dispiaciuta per i miei compagni”, ci riferisce un’altra studentessa con cui abbiamo parlato. La condanna contro la brutalità dell’aggressione di sabato è unanime: “Penso che un atto di violenza sia riprovevole e da condannare in qualsiasi modo, tranne che con altra violenza”, asserisce uno studente. 

Più controversa si fa invece la questione in merito alla legittimità dell’atto di impedire il volantinaggio, giudicata da alcuni una forma di violenza a propria volta. In merito a ciò si sono pronunciati in molti, i quali hanno avvertito anzitutto la necessità di fare chiarezza: il volantinaggio, infatti, non è stato impedito, ma si sono semplicemente invitati i militanti di estrema destra ad allontanarsi dal liceo. “In ogni caso – rivendica con fermezza un esponente del Collettivo Cosmos – essersi opposti al volantinaggio è stato un atto giusto. Il fascismo non può essere legittimato da una narrativa che propone un volantinaggio palesemente nostalgico come un atto di libertà di espressione: non ci può essere legittimazione fascista”. Proprio le ideologie neofasciste, tuttavia, sono state indubbiamente rinfrancate dall’ascesa del governo Meloni: “Sono schifata non solo per un’aggressione premeditata contro una scuola e contro studenti fieramente antifascisti, ma perché chi ha compiuto questa aggressione si identifica deliberatamente col governo attuale”, rincara una studentessa del Michelangiolo. Talvolta i silenzi valgono più delle parole. In questi termini, il silenzio del nostro Presidente del Consiglio è decisamente eloquente.

C’è poi chi, al contrario di Meloni, ha parlato eccome, forse fin troppo, a detta di alcuni: “Non ho apprezzato la strumentalizzazione politica dell’accaduto cui abbiamo assistito e stiamo assistendo. Ho come l’impressione che da una determinata parte si sia innestata una gara a chi ci fosse più vicino, ma solo per farsi belli con l’elettorato. Certamente meglio così che come hanno fatto altri politici che o non si sono espressi o hanno minimizzato l’accaduto”. Non sono mancati, inoltre, in aggiunta a dichiarazioni discutibili o direttamente non-dichiarazioni, articoli dominati da una narrazione distorta dei fatti di sabato, nei quali un’aggressione a palese sfondo politico è stata presentata come una semplice rissa: “Dobbiamo combattere non solo i fascisti ma anche la disinformazione o la mancata informazione perpetrata da alcune testate giornalistiche”, sostiene animosamente una ragazza del nostro liceo.

E intanto, in sottofondo a queste dichiarazioni, dovete immaginare i cori che continuano a suonare, passando di bocca in bocca e infervorando gli animi; la folla che è talmente tanta da ostacolare il passaggio degli autobus; gli striscioni che sventolano; i fumogeni che colorano il cielo. Ciò accompagnato da un invito, quello di scendere in piazza, martedì 21 febbraio alle 18, a fianco di molti altri collettivi della realtà fiorentina, per gridare le proprie rivendicazioni antifasciste. L’antifascismo, infatti, come scritto nello stesso comunicato stampa redatto dal Collettivo SUM, è azione: “Ogni forma di antifascismo che si limiti a una condanna formale, a vuote parole, a tweet privi di significato non è antifascismo”, e c’è chi assicura: “La nostra risposta si fonderà sulla non violenza, ma il picchetto di stamattina è solo l’inizio”.

Categoria: Senza categoria
Direttrice del MichePost
Articolo creato 13

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto