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L’alimentazione del futuro

Uno tra i temi principali sul quale dibattono i nutrizionisti è: l’alimentazione del futuro e come l’incremento demografico, la crisi climatica e la crisi economica influiranno sulle nostre vite future, a cominciare appunto dall’alimentazione.

Se state già iniziando ad immaginarvi piatti come “cotolette di vermi” o “insalata di lombrichi e formiche” cercate di frenare la vostra immaginazione e di dedicarvi alla lettura di questo articolo: cercherò infatti di spiegare il più chiaramente possibile cosa gli scienziati prevedono che mangeremo nel 2050!

Secondo recenti studi l’alimentazione del futuro sarà sotto certi aspetti simile a quella attuale (continueremo a mangiare i piatti della tradizione ma anche quelli etnici) ma riusciremo anche a capire quali alimenti consumare con maggiore o minore frequenza in base alle nostre caratteristiche genetiche; grazie all’aiuto della tecnologia e della nutrigenomica, una scienza che si occupa dello studio dei nutrienti e di come ognuno di noi abbia bisogno di determinati alimenti. Nutrizionisti, imprenditori e agricoltori sono uniti da un unico grande sogno: far sì che entro il 2050 si possa garantire a tutti un futuro sostenibile con cibi gustosi ma soprattutto sani ed economici!

Nei laboratori di tutto il mondo si lavora a ogni genere di sperimentazione: dalle polveri a base di proteine vegetali, alla ricerca sugli insetti o sulle alghe, fino alle proteine animali prodotte in laboratorio. Alla fine di ogni esperimento molti scienziati hanno affermato che specialmente il processo di lavorazione che consiste nel trasformare alcune proteine vegetali (come quelle estratte dalle patate) in altre simili a quelle animali è molto lungo e complesso e per il momento genera ancora numerosi dubbi. Più promettenti risultano essere i settori di ricerca che stanno studiando alimenti alternativi, che in futuro saremo obbligati a considerare: le alghe e gli insetti. So che state storcendo il naso dal disgusto e non posso di certo biasimarvi; ma pensate a quali proprietà benefiche possiedono per esempio le alghe! Esse forniscono numerosi vantaggi, innanzitutto non hanno bisogno di essere coltivate su terreni arabili ma nell’acqua di mare, inoltre possono contribuire efficacemente alla produzione di alimenti perché sono ricche di grassi, proteine e carboidrati. E, per tranquillizzare voi lettori, vi svelo che le micro-alghe, secondo alcuni studi, hanno all’incirca lo stesso sapore della carne di pollo e, cosa ancora più importante, secondo gli studi della Fao e dell’Unicef, 1 kg di spirulina (un tipo di alga) al giorno sarebbe capace di integrare l’alimentazione di 1.000 bambini, combattendo efficacemente la malnutrizione! Parliamo adesso degli insetti: essi sono ricchi di proteine di ottima qualità, minerali fondamentali e contengono pochissimi grassi. Hanno un costo molto ridotto e la loro produzione rispetta l’ambiente. Gli insetti fanno già parte della dieta di almeno 2 miliardi di persone e i più consumati sono i coleotteri, i bruchi e le api. Anche per quanto riguarda il sapore degli insetti voglio rassicurarvi: in seguito ad interviste sottoposte a uomini e donne che mangiano insetti frequentemente, si è saputo che essi hanno un sapore dolciastro ma al tempo stesso lievemente amaro che ricorda quello della nocciola!

Alghe ed insetti a parte, quello di cui siamo tutti sicuri è che il sistema alimentare dovrà modificarsi così da permettere a individui e famiglie di godere di un’alimentazione economicamente alla portata di tutti, sostenibile e che garantisca l’apporto nutrizionale necessario.

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Caporedattrice cultura
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