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L’editoriale | Breve storia di un anno insolito

E anche quest’anno (scolastico) è giunto al termine. C’è da dire che non è stato come tutti gli altri, anzi. A ottobre, in seguito al ritiro delle truppe statunitensi dalla Siria, i Curdi si sono trovati a dover fronteggiare, da soli, l’avanzata delle truppe turche di Erdogan.  E poi, da novembre, con l’occupazione studentesca del Miche in nome del cambiamento climatico, ci siamo resi conto dell’eccezionalità con cui avremmo avuto a che fare. Un’altra protesta, stavolta su scala nazionale, è stata quella delle Sardine, che hanno fatto emergere (in maniera non poco confusionaria) un’altra Italia, decisa a opporsi ai toni violenti del populismo di destra.

All’estero, il 31 gennaio, è stata ufficializzata la Brexit, fortemente voluta dal leader britannico Boris Johnson. Un gesto così avventato che ha danneggiato prima di tutto il Regno Unito, ricordandoci, forse, l’importanza di una comunità europea.

Oltreoceano, Trump ha assistito, con non poco timore, alle primarie democratiche, che ad oggi, possiamo dirlo, hanno visto uscire vincitore Joe Biden, ex vice di Barack Obama.

Tuttavia, l’evento per cui il 2020 verrà senza dubbio ricordato sarà la crisi pandemica causata dal nuovo coronavirus. Il mondo si è immobilizzato per quasi tre mesi, centinaia di migliaia di persone hanno perso la vita e milioni il lavoro, una recessione economica ha coinvolto praticamente tutti gli Stati.

Tutto questo il MichePost l’ha raccontato, come sempre, con spirito critico grazie a una redazione motivata e capace di destreggiarsi tra i temi più variegati. Siamo riusciti a dare una cadenza quasi mensile all’uscita del cartaceo, introducendo inoltre, da gennaio, una prima pagina, anche grazie al colore, più moderna ed efficace. Con l’inizio della quarantena, però, ci siamo trovati a dover escogitare formule alternative pur di mantenere una continuità di informazione. Abbiamo così deciso di trasformarci in un giornale online, in un blog, e i risultati ottenuti sul sito sono stati superiori ad ogni aspettativa: nel solo arco del lockdown, infatti, abbiamo registrato un numero di visite superiore a quelle che, solitamente, ricevevamo in un anno intero. Questo grazie ad articoli mai banali e a interviste a personaggi di spessore come Matteo Renzi, Lorenzo Fioramonti o Antonio Tajani.

Con l’annullamento del Convegno Italiano di Stampa Studentesca (CISS), inoltre, i giornali scolastici di tutta Italia – tra cui il MichePost – si sono uniti in un progetto senza precedenti: Emergo. Non una nuova testata, bensì una rete giornalistica tanto grande da essere in grado di far sentire la voce degli studenti da Nord a Sud.

Ovviamente il giornale non si ferma qui: grazie alla nostra riconferma in qualità di condirettori, ci aspettiamo un altro anno altrettanto proficuo.

Riteniamo doveroso, infine, ringraziare tutti i nostri lettori, michelangiolini e non, senza i quali il MichePost non avrebbe ragion di esistere. “Chi di voi vorrà fare il giornalista, si ricordi di scegliere il proprio padrone: il lettore”, Indro Montanelli descriveva così la sua idea di giornalismo.

di Luca Parisi & Federico Spagna

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