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Comunicato stampa del Collettivo SUM a proposito dei fatti del 18 febbraio

Trasmettiamo in seguito un estratto del testo del comunicato stampa redatto dal Collettivo SUM a proposito dei fatti di sabato 18 febbraio.

«Stamattina, sabato 18 febbraio 2023, un gruppo di fascisti appartenenti ad Azione Studentesca e Casaggì si è presentato davanti alla nostra scuola col pretesto di volantinare. L’ormai rituale cestino è stato posizionato davanti all’ingresso, per fare in modo che nessuno potesse anche solo guardare ciò che provano a diffondere.

Alla vista del dissenso degli studenti della scuola quattro di loro hanno spintonato con violenza uno dei ragazzi e a questi si sono poi uniti altri quattro squadristi, che aspettavano di poter picchiare un gruppo di giovani. A quel punto si è quindi fatta palese la loro vera intenzione: un’aggressione squadrista in piena regola.

Questo episodio è stato l’ennesimo esempio di quella che è la loro prassi politica: violenza spietata, rappresaglie, azioni intimidatorie.

È inaccettabile che lo Stato consenta loro la libertà di manifestare non solo la loro palese nostalgia fascista, ma anche di riproporne ripetutamente le modalità di attuazione. L’esistenza del fascismo, formalmente e costituzionalmente soppressa e condannata nel nostro Paese, è invece protetta dall’attuale governo, unicamente concentrato sulla repressione di altre organizzazioni, quelle scomode ad una politica di stampo nazionalista. Lo Stato si dimostra oggi colpevole di non aver mai sradicato l’ideologia del ventennio e addirittura di sostenere e istituzionalizzare, con l’apertura di centri come quello di Casaggì, l’adesione a quegli abominevoli principii. Ne è l’esempio il tentativo di Fratelli D’Italia di attenuare l’accaduto con la scusa di “accertare le responsabilità” e mai intenzionato a denunciare la gioventù della quale è modello.

È inaccettabile che il sistema non cerchi di opporsi a tali riesumazioni fasciste, le quali promuovono una restituzione distorta della storia, con una propaganda volta a traviare chi non ha ancora fatto propri gli ideali antifascisti, mediante agghiaccianti inneggiamenti a figure storiche sostenitrici di odio e soprusi, divinizzate come i loro idoli.

Stampa e telegiornali con tono pateticamente perbenista definiscono l’accaduto come “una semplice rissa per motivi politici”, fornendoci una narrativa volta solamente a distogliere l’attenzione dalla realtà dei fatti. La motivazione che ha spinto i militanti di estrema destra a fare ciò non è stata, come detto da alcuni, per motivi personali, per rabbia interiore. La motivazione è politica: è il fatto che il Miche è antifascista, che Firenze è antifascista, che ogni scuola di questa città è antifascista. La risposta alla violenza fascista non può e non deve lasciare ai fascisti modo di agire nella totale indifferenza di ogni autorità, di ogni politico ipocrita che ora, vedendo tre ragazzi picchiati, piange la sua degna dose di lacrime di coccodrillo.

Antifascismo militante significa rispondere sempre con fermezza a qualsiasi tipo di repressione. Ogni forma di antifascismo che si limiti a una condanna formale, a vuote parole, a tweet privi di significato non è antifascismo. Uno Stato che voglia definirsi antifascista deve condannare il fascismo realmente, opporglisi realmente, colpirlo alle radici e porre fine alla sua epidemia. È proprio perché crediamo in queste idee che non staremo a fare inutile vittimismo. Non accetteremo mai i soprusi di qualsiasi gruppo neofascista e lotteremo fino alla fine per vivere in un mondo libero dal nazionalismo, l’odio e l’intolleranza.

Per la chiusura di tutti i covi fascisti, per la chiusura della sede di Casaggì in via Frusa 37, per la chiusura delle sedi di Casapound, scendiamo insieme in piazza martedì 21 Febbraio per riprenderci gli spazi che questi tentano di sottrarci.

Grideremo le nostre rivendicazioni: PER UNA SCUOLA, PER UNA CITTÀ, PER UN MONDO LIBERO DAL FASCISMO.»

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