Oggi come ieri: la violenza sulle donne, “pestilenza” mondiale

La violenza contro le donne, problema che ormai soffoca il nostro mondo da sempre, rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani.

11.000 sono ormai i casi di violenza ( sessuale, fisica e psicologica ) annuali dal 2012, e in più del 20% dei le vittime sono finite in terapia psichiatrica e/o in ospedale per traumi fisici.

La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare per le donne: isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli, che possono poi sviluppare disturbi della personalità e del comportamento crescendo in questi ambienti.

Ma cos’è  la violenza sulle donne di cui si parla tanto? Stupro, tentato stupro, molestie sessuali, costrizione a rapporti sessuali con altre persone, rapporti sessuali indesiderati, le attività sessuali fatte per paura delle conseguenze, degradanti e umilianti, insulti, compiti umilianti di fronte ad altre persone, e con questo tanto altro.

La situazione in Italia si è evoluta nel tempo, i dati raccolti dall’Istituto Nazionale Di Statistica ( ISTAT)   relativi al 2005 a confronto con quelli rilevati nel 2015 ci dicono che alcune forme di violenza psicologica sono diventate meno frequenti nel tempo, che le donne sono più consapevoli di cosa è la violenza contro di loro e che si fidano di più delle forze dell’ordine e di come vengono trattate. Nello stesso tempo sono però aumentate le violenze del partner che producono ferite e le violenze del partner in cui la donna teme di essere uccisa. Sebbene molte forme di violenza siano “passate di moda” nel tempo, ci troviamo di fronte a un enorme quantità di donne che rischiano ogni giorno la propria vita per riuscire a fuggire o a vincere una causa contro i loro aggressori e altrettante che rischiano la morte per garantire ai figli una vita migliore.

Ma quando si parla di violenza sulle donne la maggior parte delle persone pensa all’oriente, all’America, dove se ne sente tanto parlare, quando invece è un fenomeno presente e purtroppo vivo in Italia, da ormai decenni, ed è anche una consapevolezza di questo paese.

Pochi mesi fa, durante la sua campagna elettorale, la premier Giorgia Meloni ha condiviso sul suo profilo Twitter il video di una donna che veniva stuprata.

Lasciando per un momento in disparte l’immane violazione dei diritti umani che ha compiuto e la sua assoluta mancanza di solidarietà, concentriamoci sul fatto che, se quel video lo avete visto bene, noterete che nessuno ha fatto qualcosa per aiutare quella ragazza, ma tutti sono stati pronti a tirare fuori il telefono e filmare l’atto.

La violenza non è un qualcosa che non ci riguarda, che non ci tocca, che non ferisce la nostra società. È qualcosa di incredibilmente presente, che ci appesta e per colpa dell’indifferenza colpisce sempre di più, ma ormai da molte persone viene visto come qualcosa per il quale non si può fare niente.

Raddoppia in Italia, anno dopo anno, il numero di donne che hanno subito un’aggressione sessuale.

È un nostro diritto sentirsi sicure, non dover girare per le strade dove si è cresciute con addosso qualcosa per difenderci, sapere che se diremo “No” ci verrà in qualche modo dato ascolto.

A cura di Diamante Pantalone

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